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Intervista Andrea Barra - Designer e Direttore Artistico del Gruppo Vivida

Ciao Andrea, raccontaci qualcosa di te

Sono nato in quel di Milano nel 1981 e, da quando ho capito a cosa serve una matita, non ho mai smesso di usarla perché amo disegnare, amo tutto ciò che si può fare con il disegno. Dopo aver preso la maturità scientifica, ho scelto di frequentare un corso post-diploma allo Ied. Lì ho capito che, nella vita, mi sarei occupato di progettazione. Ho capito che desideravo lavorare per creare oggetti belli e funzionali, in grado di rendere più facile la vita delle persone. Per alcuni anni ho lavorato come dipendente, capendo però abbastanza presto che la mia strada era un’altra. Ho quindi dato vita al mio studio di progettazione [1+2=8] e iniziato a propormi come collaboratore ad aziende attive nei miei due principali ambiti di interesse, ossia quello nautico e quello dell’illuminazione.

 

Cosa ti affascina di più del settore dell’illuminazione?

Le lampade sono divertenti e stimolanti per chi, come me, lavora per realizzare oggetti di uso comune in grado di soddisfare un bisogno percepito dalle persone, salvaguardando l’attenzione all’estetica e l’esaltazione della bellezza in ogni sua forma. Nelle lampade è, infatti, possibile individuare oltre alla forma anche una funzione. Con l’avvento del Led poi la prima, la forma, ha avuto una vera e propria esplosione. Di colpo abbiamo infatti iniziato a lavorare non più solo con le lampadine, ma anche con punti, linee e superfici. Le possibilità di sperimentazione e creazione si sono quindi moltiplicate, rendendo il lavoro in questo settore decisamente più divertente.

 

Come nasce la collaborazione con il Gruppo Vivida?

Una visione comune sui bisogni del settore dell’illuminazione, il desiderio di realizzare prodotti con materiali e forme inedite e la voglia di intraprendere insieme il percorso di sperimentazione e progettazione degli stessi. Durante il primo incontro tra me e Giorgio Sforzin - titolare dell’azienda Vivida International - è emerso tutto questo e, da lì, la realizzazione del primo prototipo per la nuova collezione è avvenuta in maniera quasi automatica.

 

Quali sono le caratteristiche più importanti dei prodotti, da te progettati, inseriti nella collezioni Vivida +?

I prodotti, da me realizzati, che abbiamo scelto di inserire nella collezione Vivida + hanno forme che attraggono, in alcuni casi sportive, in altri eleganti. Tutti sono accomunati dal fatto di essere realizzati con materiali piacevoli al tatto, a volte freddi, altre volte caldi. Sono prodotti frutto di uno studio attento che mi ha portato ad osare con diversi materiali, come la ceramica e il vetro. Ci sono poi state sperimentazioni con forme particolari, come gli spigoli che, seppur non facili, hanno regalato grandi soddisfazioni.

Prima di lasciarci, hai qualche anticipazione da darci sui progetti futuri che ti vedranno ancora legato al Gruppo Vivida?

Quando, come in questo caso, si crea la giusta alchimia con tutto il team di progettazione e produzione è facile pensare al prossimo passo da fare insieme. Il potenziale di ognuno è infatti ben noto, così come la consapevolezza di quanto di nuovo si possa realizzare con i materiali già usati o, perché no, di quanto possa essere bello sperimentare combinazioni e accostamenti nuovi. I prossimi progetti sono già in essere, vedranno coinvolte la luce e i materiali e seppur, per certi versi, più complicati rispetto a quanto fatto fino ad ora, saranno sicuramente una sfida molto interessante.


Andrea Barra - About

Andrea Barra nasce in quel di Milano nel 1981 e, come spesso ama ricordare, disegna da quando ha scoperto a cosa serve una matita. Dopo la maturità scientifica, si iscrive allo Ied per un corso post-diploma. Al termine frequenta un master per Poltrona Frau, divenuto poi il suo primo datore di lavoro. Pian piano matura in lui il desiderio di creare qualcosa di suo quindi, da lì a poco, da vita allo studio di progettazione [1+2=8]. All’interno di questo studio produce vari oggetti per la casa e per la persona, arrivando anche a disegnare un cappello per Borsalino e vari oggetti onirici legati alla luce. Da qualche anno si è lasciato inoltre travolgere da un’altra infatuazione: le barche. Inizia così a disegnare barche e catamarani, arrivando a collaborare con una carpenteria nautica, con cui disegna e produce barche in alluminio.